venerdì 5 novembre 2010

Che fine ha fatto l'attentato a Belpietro?



Ripropongo alcune dichiarazioni di quei giorni. Come si vede, le risposte erano già pronte. Dubbi, nessuno....!!!:
"Quel che mi è accaduto lo collego certamente ad un clima di odio che c'è in questo Paese", ha detto Belpietro, "Basta navigare su qualche sito per rendersene conto. Se c'è qualcuno che si propone di farmi secco e si augura che qualcun altro lo faccia, il clima non è dei migliori. Non credo si possa parlare di uno squilibrato. Non era un ladro, un ladro non gira con una pistola in mano, ma al limite con un piede di porco".
"Sono preoccupato per questo clima che genera episodi come quello successo a Belpietro. Purtroppo non e' il primo e temo non sarà l'ultimo". Così il ministro dell'Interno Roberto Maroni manifesta la sua preoccupazione per la possibilità di altri attentati dopo l'agguato di cui è stato vittima due giorni fa il direttore di Libero Maurizio Belpietro.
Daniele Capezzone, portavoce Pdl, in una nota afferma: "Esprimo vicinanza e solidarietà a Maurizio Belpietro, ai suoi familiari, agli uomini della scorta, ai redattori di Libero. Spero che nessuno sottovaluti l’episodio di ieri, e che troppi seminatori di odio riflettano su un clima letteralmente avvelenato". "Solo nell’ultimo mese si contano: l’aggressione contro Marcello Dell’Utri, l’analoga azione squadristica contro Renato Schifani, il lancio del fumogeno che avrebbe potuto sfregiare il leader della Cisl Bonanni, e ora l’attacco armato contro Maurizio Belpietro. Che altro deve accadere?".

Visto che non ne parla più nessuno - e immagino il perché - voglio sollevare o, meglio, risollevare una questione: che fine ha fatto l'attentatore di Maurizio Belpietro? Che fine ha fatto il killer solitario armato dalle campagne d'odio della sinistra? Che fine ha fatto il piano strategico per mettere a tacere una voce libera e scomoda che tanto dà fastidio ai "comunisti"?
Scusate, ma dopo tutto il cancan mediatico, dopo fiumi di dichiarazioni sdegnate e dopo una trentina di (falsi) allarmi sul prossimo ritorno del terrorismo, credo che sia diritto di tutti sapere. Dov'è l'attentatore? Qual era l'attentato? Quel era il piano politico che c'era dietro?
Ma quello che temo è un altro scenario: l'oblio. Dell'attentato a Belpietro non si parla più, archiviato perché è meglio così. Non c'è notizia, direbbero i giornalisti perfettini.
E invece la notizia c'è: la notizia è che con l'attentato fantasma a Belpietro è stata inscenata una (mini) campagna politica nella quale i soliti noti sono corsi ad inzuppare il pane della demagogia, della propaganda grossolana, del vittimismo.
Domandate a qualcuno di loro dell'attentato a Belpietro: diranno che c'è stato davvero...!!
Allora rispondeteci..."Che fine ha fatto il killer di Belpietro? Lo vogliamo sapere. E' un nostro diritto e un vostro dovere".



Nessun commento:

Posta un commento