sabato 27 febbraio 2010

Regionali, la lista del Pdl rischia l'esclusione nel Lazio..!!

Momenti di tensione al tribunale di Roma, dove stamattina il Pdl ha consegnato in ritardo la documentazione necessaria per la presentazione delle liste dei candidati alle elezioni regionali.

Alfredo Milioni, consigliere municipale, l'uomo che da sempre si occupa della consegna delle liste per il partito a Roma, è arrivato alle 11.40 davanti all'ufficio della corte d'appello, senza mai entrare, e si è accorto di non avere con sé i lucidi con i simboli elettorali.

Uscito dal tribunale è tornato prima della scadenza delle 12, ma si è allontanato di nuovo portandosi dietro parte dei documenti necessari. Quando è tornato per consegnare il tutto, alle 12.45, i rappresentati delle altre liste hanno dato vita a una dura contestazione.
Alcuni rappresentanti di lista stanno contestando al delegato del Pdl di "tentare di introdurre della documentazione fuori tempo massimo". Alcuni carabinieri e poliziotti alle 12 in punto si sono schierati davanti la porta dell'ufficio. Due rappresentanti di lista si sono sdraiati in terra davanti ai militari per impedire, simbolicamente, al delegato del Pdl di entrare.
Accuse da Atlantide Di Tommaso (Psi) - che insieme a Diego Sabatinelli dei Radicali si è sdraiato davanti alle porta dell'ufficio per impedire la consegna - e anche da Angelo Fredda, di Sinistra Ecologia e Libertà: "Il delegato del Pdl è arrivato alle 11.50, poi si è accorto di non avere i lucidi dei simboli.
Li ha presi, è uscito ed è tornato alle 12.50 con le accettazioni dei candidati. Ma una volta che si abbandona la postazione non si può più rientrare portando altra parte della documentazione.

Il presidente del tribunale a quel punto gli ha detto che non potevano più consegnare la lista. C'è il rischio serio che la lista non sia accettata".

Secondo Ignazio Abrignani, responsabile nazionale ufficio elettorale Pdl e parlamentare, "non ci sono le condizioni per escludere la lista del Pdl", anche se sembra restare qualche dubbio sul rispetto della procedura. Le 2.705 firme raccolte e l'elenco dei candidati sono dentro gli uffici del tribunale ma, a quanto pare, non sono mai stati consegnati. Fuori invece è rimasto l'elenco dell'accettazione sulle candidature.

"Nell'atto separato che è rimasto dentro, dove ci sono tutte le firme sulle candidature c'è anche l'elenco dei candidati", spiega l'europarlamentare e vicecoordinatore regionale del Pdl, Alfredo Pallone. Mentre Alfredo Milioni, il delegato del partito per la consegna della lista, racconta: "Sono andato dietro all'altro mio delegato, ci siamo trovati tutti e due fuori per un attimo e ci hanno detto 'no adesso siete fuori e non entra più nessuno. Mi sembra una pazzia pura. Non ci sono le motivazioni per escludere questa lista".

L'invito a vigilare arriva da più fronti. Per Emma Bonino, che è in piazza con il popolo viola ma è al corrente di quanto avvenuto, "quella della presentazione delle liste è una legge complicata violata spesso.

Spero sia applicata per tutti".

"Vigilate, vigilate, vigilate", dice invece il candidato alla presidenza della Regione per Forza Nuova, Roberto Fiore, che aggiunge: "Ci sembra che ci siano possibili problemi per la lista del Pdl che si vogliono superare in modo scorretto e illegale".

VIDEO LA CONTESTAZIONE IN TRIBUNALE

venerdì 26 febbraio 2010

Il TG1 della Menzogna. L’assoluzione inventata di Mr Mills.




Colui il quale ha ascoltato il TG1 delle 13.30 è stato vittima di propaganda di regime. Come tale ha tutto il diritto di rivolgersi all’AGCOM per chiedere l’immediata censura del notiziario di Raiuno. La redazione del telegiornale non fiata...

Naturalmente, dalle parti di Palazzo Grazioli, il titolo falso di stamane del TG1 sarà stato ben gradito. I signori sono senza più pudore:

Silvio Berlusconi parla di una sconfitta per il teorema dell’accusa e di una vittoria per la difesa. Ma non basta. La verità, ha confidato il Cavaliere ad alcuni interlocutori, è che non è stato commesso nessun reato.

Punto primo: non esiste alcun teorema dell’accusa. Esistono due sentenze, una di primo grado, di condanna dell’imputato; la seconda, la sentenza di Appello che conferma il primo giudizio. Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione – il terzo grado – hanno annullato la sentenza per prescrizione. La motivazione presunta: il reato è stato commesso prima del 11 Dicembre 1999, quindi non è più perseguibile poiché prescritto (lungimirante l’aver approvato quella legge che riduceva i tempi per la prescrizione).
Punto secondo, diretta conseguenza del primo: il reato è stato commesso. E’ stato dimostrato in due processi, da due tribunali.
Di fatto la sentenza avrà effetto diretto sul processo a Mr b, la cui posizione fu stralciata nell’attesa della pronuncia della Consulta sul Lodo Alfano, poi bocciato. Da allora il processo al Corruttore è ricominciato ma è sopravvissuto attaccato alla spina:si prospetta una falsa ripartenza domani al processo in cui Silvio Berlusconi risponde di aver corrotto il testimone David Mills. Appare infatti molto probabile un rinvio delle udienze in attesa che la Cassazione depositi le motivazioni della sentenza con cui ieri ha dichiarato l’intervenuta prescrizione del reato per il professionista britannico che negli anni ‘90 aveva creato il sistema di società off-shore utilizzato dal gruppo Fininvest.
In teoria i giudici potrebbero indicare una data antecedente all’11 novembre 1999, dichiarando in pratica "morto" anche il procedimento gemello a carico del premier. Ma si tratta di un’ipotesi più che remota (fonte: Mills, Alfano difende Berlusconi Il Pd: "Parole fuori da ogni regola" – Repubblica.it)

Cassazione, Mills prescritto ma colpevole. Ma il “tappo” sta per saltare.



Ecco, la santa prescrirzione salva capra e cavoli. Il reato è stato commesso nel ‘99. Soffermatevi sulla prima parte della frase: il reato è stato commesso. Se da un punto di vista giudiziario, la vicenda si chiude, da quello politico rimane apertissima. Al governo, come presidente del Consiglio, abbiamo un corruttore di testimoni. Sappiatelo. Tenetelo bene a mente quando tenteranno di distruggere il sistema giudiziario. Prossima tappa, la discussione in Senato del legittimo impedimento, in aula, a partire dalla seduta antimeridiana di martedì 9 marzo. Loro hanno diverse carte a disposizione. Faranno il lodo alfano costituzionale? Fini resisterà alle insinuazioni sul suo presunto coinvolgimento con il caso Fastweb? Perché nessuno si leva in difesa del Presidente della Camera? E la vicenda del senatore Di Girolamo farà saltare il tappo?

Pare che il terreno che porta alle Regionali sia alquanto minato. Attendetevi novità.