L'antefatto
Mercoledì 13 ottobre 2010
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
Mercoledì 13 ottobre 2010
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
MASSIMO DONADI. Signor Ministro Calderoli, il Parlamento, con l'approvazione della legge
sulla semplificazione della legislazione, ha dato delega al Governo e al suo Ministero in particolare di verificare tutte le norme antecedenti al 1970 e di abrogare quelle che non fossero più attuali.
Ricordiamo tutti che nel mese di marzo, con un'immagine anche molto forte, lei con un
lanciafiamme dette fuoco a una pira di leggi inutili. Abbiamo scoperto poi, grazie anche alle
inchieste fatte da parte della stampa, che tra i reati abrogati vi è quello di associazione di carattere
militare con scopi politici, che è tutt'altro una norma inutile, visto che attualmente in un tribunale della Repubblica vi sono 36 alti esponenti della Lega Nord rinviati a giudizio proprio con questo
capo di imputazione, proprio per questo reato, in riferimento alla famosa «guardia padana» che ha causato questa imputazione.
Le chiediamo di capire come mai, nonostante l'errore sia stato segnalato per tempo (perché voi
avete detto che si è trattato di un errore), il Governo non ha provveduto in nessun modo a
correggerlo.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente,
innanzitutto, quello che quest'oggi è l'oggetto dell'interrogazione a risposta immediata non fa parte dei 375 mila provvedimenti, e non centra assolutamente niente, ma fa parte della realizzazione del codice dell'ordinamento militare, che è stato predisposto da una commissione tecnica istituita con decreto del Ministro della difesa del 29 novembre 2007 - quindi, dal Governo precedente - incaricata di provvedere al riassetto delle norme di interesse dell'amministrazione della difesa in
attuazione della delega di cui all'articolo 14 della legge n. 246 del 2005. L'operazione di riassetto ha comportato l'espressa abrogazione delle norme non più utili e di quelle oggetto di riordino,
determinando la riduzione di quattro quinti della normativa settoriale di rango primario e
secondario. Nel corso dei lavori, la commissione tecnica ha incluso il decreto legislativo 14 febbraio 1948, n. 43, oggetto dell'interrogazione, nell'elenco delle norme da abrogare espressamente in sede ...etc etc.
La vicenda è talmente grave, che qualcuno potrebbe non crederci, se non fosse per il fatto che i documenti qui riportati testimoniano ogni scandaloso passaggio del recente operato di un ministro della Repubblica che mi fa vergognare di essere italiano. Calderoli ha abusato del suo ruolo di ministro per coprire 36 suoi compagni di partito, rinviati a giudizio con l’accusa di associazione di carattere militare con scopi politici. Ma questa è solo una piccola goccia nel mare di fango che ricopre fino al collo il ministro per la semplificazione normativa. Ecco i fatti. L’esponente leghista ha, infatti, ingannato il suo stesso governo, manipolando dolosamente o facendo manipolare da altri, il testo redatto da un apposito Comitato scientifico, e con scaltra manina ha introdotto, o fatto introdurre, l’abrogazione del reato di banda armata per fini politici, che non c’entrava niente con quel testo. Ma vi è ben di più e di peggio, perché, una volta scoperto da Travaglio il pasticcio, Calderoli è arrivato al punto di intervenire direttamente presso la Presidenza del Consiglio, per impedire la pubblicazione della rettifica in Gazzetta Ufficiale, per la quale il governo, su iniziativa del ministro della Difesa, aveva già avviato la procedura. Tutto questo non lo diciamo noi, ma lo testimonia questa lettera che mi è stata recapitata stamattina dal Consiglio di Stato. Ce n’è abbastanza, insomma: menzogne ripetute, nei confronti di cittadini e del governo stesso, chiara e dolosa volontà d’impedire la rettifica di un errore che abbiamo scoperto non essere un errore e, probabilmente, gli estremi stessi di reato. In un paese normale, dopo un episodio del genere, l’intero governo andrebbe a casa con la coda fra le gambe. Al di là dell’atteggiamento gravissimo di un Calderoli mosso da interesse politico diretto, in questa vicenda viene fuori con abbagliante evidenza che questo esecutivo si basa su un pactum sceleris, in cui l’unica legge che viene rispettata con devozione è quella del perseguimento dei propri scopi, un governo che può essere oggetto di ricatto, come in questo caso. La cosa è talmente grave che abbiamo già trasmesso la lettera al presidente della Repubblica, perché sia messo al corrente di quanto accaduto ed abbiamo predisposto una denuncia alla Procura della Repubblica. Ma non ci fermiamo qui. Domattina inizieremo la raccolta di firme per la presentazione di una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro Calderoli. Quel che è certo è che Calderoli non può rimanere un minuto di più accomodato sulla sua poltrona. Su questo siamo categorici. Ora ne abbiamo davvero abbastanza. Avviamo visto di tutto in questi due anni di governo, ma questo è troppo. Crediamo sia l’ora che questi signori vadano a casa, perché non sono degni di governare il Paese.
sulla semplificazione della legislazione, ha dato delega al Governo e al suo Ministero in particolare di verificare tutte le norme antecedenti al 1970 e di abrogare quelle che non fossero più attuali.
Ricordiamo tutti che nel mese di marzo, con un'immagine anche molto forte, lei con un
lanciafiamme dette fuoco a una pira di leggi inutili. Abbiamo scoperto poi, grazie anche alle
inchieste fatte da parte della stampa, che tra i reati abrogati vi è quello di associazione di carattere
militare con scopi politici, che è tutt'altro una norma inutile, visto che attualmente in un tribunale della Repubblica vi sono 36 alti esponenti della Lega Nord rinviati a giudizio proprio con questo
capo di imputazione, proprio per questo reato, in riferimento alla famosa «guardia padana» che ha causato questa imputazione.
Le chiediamo di capire come mai, nonostante l'errore sia stato segnalato per tempo (perché voi
avete detto che si è trattato di un errore), il Governo non ha provveduto in nessun modo a
correggerlo.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente,
innanzitutto, quello che quest'oggi è l'oggetto dell'interrogazione a risposta immediata non fa parte dei 375 mila provvedimenti, e non centra assolutamente niente, ma fa parte della realizzazione del codice dell'ordinamento militare, che è stato predisposto da una commissione tecnica istituita con decreto del Ministro della difesa del 29 novembre 2007 - quindi, dal Governo precedente - incaricata di provvedere al riassetto delle norme di interesse dell'amministrazione della difesa in
attuazione della delega di cui all'articolo 14 della legge n. 246 del 2005. L'operazione di riassetto ha comportato l'espressa abrogazione delle norme non più utili e di quelle oggetto di riordino,
determinando la riduzione di quattro quinti della normativa settoriale di rango primario e
secondario. Nel corso dei lavori, la commissione tecnica ha incluso il decreto legislativo 14 febbraio 1948, n. 43, oggetto dell'interrogazione, nell'elenco delle norme da abrogare espressamente in sede ...etc etc.
La vicenda è talmente grave, che qualcuno potrebbe non crederci, se non fosse per il fatto che i documenti qui riportati testimoniano ogni scandaloso passaggio del recente operato di un ministro della Repubblica che mi fa vergognare di essere italiano. Calderoli ha abusato del suo ruolo di ministro per coprire 36 suoi compagni di partito, rinviati a giudizio con l’accusa di associazione di carattere militare con scopi politici. Ma questa è solo una piccola goccia nel mare di fango che ricopre fino al collo il ministro per la semplificazione normativa. Ecco i fatti. L’esponente leghista ha, infatti, ingannato il suo stesso governo, manipolando dolosamente o facendo manipolare da altri, il testo redatto da un apposito Comitato scientifico, e con scaltra manina ha introdotto, o fatto introdurre, l’abrogazione del reato di banda armata per fini politici, che non c’entrava niente con quel testo. Ma vi è ben di più e di peggio, perché, una volta scoperto da Travaglio il pasticcio, Calderoli è arrivato al punto di intervenire direttamente presso la Presidenza del Consiglio, per impedire la pubblicazione della rettifica in Gazzetta Ufficiale, per la quale il governo, su iniziativa del ministro della Difesa, aveva già avviato la procedura. Tutto questo non lo diciamo noi, ma lo testimonia questa lettera che mi è stata recapitata stamattina dal Consiglio di Stato. Ce n’è abbastanza, insomma: menzogne ripetute, nei confronti di cittadini e del governo stesso, chiara e dolosa volontà d’impedire la rettifica di un errore che abbiamo scoperto non essere un errore e, probabilmente, gli estremi stessi di reato. In un paese normale, dopo un episodio del genere, l’intero governo andrebbe a casa con la coda fra le gambe. Al di là dell’atteggiamento gravissimo di un Calderoli mosso da interesse politico diretto, in questa vicenda viene fuori con abbagliante evidenza che questo esecutivo si basa su un pactum sceleris, in cui l’unica legge che viene rispettata con devozione è quella del perseguimento dei propri scopi, un governo che può essere oggetto di ricatto, come in questo caso. La cosa è talmente grave che abbiamo già trasmesso la lettera al presidente della Repubblica, perché sia messo al corrente di quanto accaduto ed abbiamo predisposto una denuncia alla Procura della Repubblica. Ma non ci fermiamo qui. Domattina inizieremo la raccolta di firme per la presentazione di una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro Calderoli. Quel che è certo è che Calderoli non può rimanere un minuto di più accomodato sulla sua poltrona. Su questo siamo categorici. Ora ne abbiamo davvero abbastanza. Avviamo visto di tutto in questi due anni di governo, ma questo è troppo. Crediamo sia l’ora che questi signori vadano a casa, perché non sono degni di governare il Paese.
fonte: http://www.massimodonadi.it/blog/calderoli-bugiardo-si-dimetta
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